Le domande dei genitori

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Il sole è così dannoso per i bambini?

Il sole ha molti benefici per i bambini. Fa molto bene alle ossa in quanto attiva la vitamina D e all’umore per il suo effetto antidepressivo. L’inadeguata esposizione al sole è nociva.La pelle dei bambini deve essere protetta accuratamente. I bambini vanno esposti al sole in particolari ore della giornata (mai dalle ore 11,30 alle 16,00). L’applicazione dello schermo ad altissima protezione non autorizza il bambino ad esporsi al sole nella fascia oraria ad alto rischio. Inoltre la crema protettiva va applicata ripetutamente, ogni 2 ore circa e dopo ogni bagno. Bisogna prediligere i filtri fisici per l’assenza di rischio di tossicità (ossido di zinco e biossido di titanio) anche se talvolta sono cosmeticamente meno gradevoli di quelli chimici. Non esistono “protezioni totali”, la protezione massima dichiarata è di 50+ per gli UVB mentre per gli UVA non ci sono ancora metodi standardizzati.

Da quale età si può esporre il bambino al sole e come deve avvenire l’esposizione?

Bisogna evitare l’esposizione diretta al sole nei lattanti di età inferiore a 6-8 mesi. Oltre all’uso di crema protettiva, si può ricorrere, qualora necessario a indumenti protettivi. L’esposizione al sole deve avvenire in modo graduale, aumentando progressivamente la durata di esposizione. È importante ricordarsi di applicare una protezione efficace anche nelle giornate nuvolose e sotto l’ombrellone (sabbia e acqua riflettono i raggi UV).

Questi consigli valgono solo per il sole che si prende in spiaggia?

Assolutamente no. Sono validi tutte le volte che il bambino è esposto al sole. Non bisogna dimenticare che fortunatamente i bambini effettuano molta attività sportiva e/o ludica all’aperto, pertanto le stesse precauzioni vanno applicate regolarmente in queste circostanze e quando si va in montagna.

 

Quale danno può provocare il sole alla pelle?

In età pediatrica, il danno è limitato all’ustione di vario grado in base all’intensità e durata di esposizione e alla comparsa di efelidi. Purtroppo il danno maggiore e irreversibile si manifesta in età adulta: invecchiamento precoce della pelle e comparsa di tumori cutanei anche gravi. Queste ultime complicanze sono dovute ad un effetto accumulo. Pertanto un’adeguata protezione va applicata sin dai primi mesi di vita.

È vero che i nei vanno protetti dal sole?

Assolutamente no. Tutta la pelle va protetta allo stesso modo. Non è corretto applicare la protezione solo sui nei.

LA PELLE E IL SOLE,  per saperne di più

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I RISCHI DEL SOLE

Il primo rischio che si corre con una scorretta esposizione al sole, è certamente l’ustione, che è anche la conseguenza più immediata.

In caso di ustione di primo grado, senza bolle, applicare creme emollienti o cortisoniche. In caso di ustione di secondo grado, con la comparsa di bolle, rivolgersi al vicino pronto soccorso se siete in vacanza, dal pediatra o da un dermatologo.

Pertanto è importante che tutta la pelle vada protetta. E che tale protezione venga fatta fin dall’età pediatrica, perché l’invecchiamento è dovuto ad un accumulo, negli anni, di non adeguata esposizione.

LE CREME

Non tutti i bambini amano farsi spalmare le creme. Non servono creme costose o particolarmente complesse. L’importante è che si scelgano prodotti di facile applicazione e gradevoli cosmeticamente.

Esistono latti e spray idonei che rispondono a queste caratteristiche.

Il bambino deve vivere il momento della crema come un gioco divertente, sia per quanto riguarda quella protettiva dal sole che per quella idratante, da applicare dopo il bagnetto.

La sera applicare sempre una crema idratante. Non è necessario acquistare un doposole specifico: la crema idratante che si utilizza per i bambini anche l’inverno andrà benissimo.

È importante ricordare che non va mai applicata una crema curativa o idratante finché si è esposti al sole. Molte creme, infatti, sono fotosensibilizzanti, e possono causare ustioni o reazioni irritative.

 

L’ACQUA E LA SABBIA

È molto importante che il bambino non resti a lungo sudato a giocare sulla sabbia, perché il sudore, e in generale l’umidità, a contatto con la sabbia possono essere fattori di rischio di irritazione e/o infezione.

Le infezioni cutanee possono essere contagiate direttamente o indirettamente e la sabbia può rappresentare un veicolo, anche se entrano in gioco altre variabili personali.

In caso di ferita sulla pelle, è importante curarla subito seguendo i consigli del pediatra o del dermatologo. In attesa di poter iniziare una terapia, medicarla e coprirla.

Molto importante fare un bagnetto e mettere una crema idratante.

L’acqua di mare pulita fa bene alla pelle, ma se inquinata è opportuno fare spesso delle docce di acqua dolce al bambino, o usare lo spray di acqua termale che si compra in farmacia, che lascerà sempre la pelle ben pulita.

 

PUNTURE DI INSETTO

Evitare tutti i repellenti quando si è esposti al sole, perché possono provocare fotodermatiti.

Non avere paura del cortisone: in caso di puntura importante, applicare solo sulla puntura una crema a base di cortisone, per qualche giorno, fino a quando i fastidi si attenueranno. È consigliabile farsi indicare dal proprio pediatra o dermatologo quale crema cortisonica applicare.

Se sul corpo dovessero manifestarsi più punture, associare anche un antistaminico per bocca su indicazione del pediatra o del farmacista.

Evitare di applicare creme a base di antistaminico. Non sono efficaci e possono causare una fotodermatite.

Se le punture sono già state grattate e sono escoriate (si presentano come una ferita aperta) è opportuno coprire le lesioni in attesa di sentire il pediatra o il dermatologo per valutare se vi è una sovrainfezione.

Per capire se una lesione si è infettata, basta vedere se è erosa, secerne siero o circondata da alone eritematoso (rosso) o se compaiono in pochi giorni altre lesioni senza previe punture.

In questo caso rivolgersi allo specialista.

Tagliare sempre le unghie corte d’estate. Le unghie lunghe, tra punture, calore, sudamina, sono un importante veicolo di infezioni.

 

ACNE, ECZEMI, VITILIGINE

Ci sono alcune malattie della pelle che giovano dell’esposizione ai raggi solari. La psoriasi¹, per esempio, o gli eczemi². E anche l’acne, negli adolescenti.

Ma la presenza di queste malattie non autorizza i genitori ad esporre il bambino o il ragazzo al sole in maniera diversa.

Il sole va preso con le stesse regole d’esposizione che si seguono nel caso di una pelle sana. Questo perché alcune patologie, come l’acne e la vitiligine³, se migliorano con una corretta esposizione, possono peggiorare nel caso di un’esposizione inadeguata.

 

NEI

I nei vanno protetti. Ma non necessitano di una protezione differente o maggiore rispetto a quella necessaria per il resto della pelle.

No a cerotti o protezioni totali applicati direttamente sul neo. Questo perché i rischi del sole ricadono anche sulla pelle sana, non solo sulla pelle coperta da nei